La detenzione e il trading di criptovalute possono essere soggetti a imposte. Anche se Bitvavo non fornisce alcun tipo di consulenza legale o tributaria, con questo articolo vuole spiegare in linea di massima come gestire la dichiarazione ai fini fiscali delle criptovalute nei Pesi Bassi.
Detenzione di criptovalute
Secondo l'autorità fiscale neerlandese la detenzione di criptovalute rientra in linea generale tra gli "altri beni" nel riquadro 3. Se i beni nel riquadro 3 superano l'importo soggetto a esenzione, è necessario pagare le imposte su tali beni.
Per determinare il valore dei beni si considera il valore al primo gennaio dell'anno fiscale. Secondo l'autorità fiscale neerlandese le criptovalute rientrano nei beni nel riquadro 3. Si è quindi tenuti a dichiarare nella dichiarazione fiscale il valore di mercato delle criptovalute al primo gennaio dell'anno fiscale (data di valutazione).
Utili di classe 1 e 2
I rendiconti sono divisi tra risparmi e investimenti, e sull'account Bitvavo è disponibile il saldo per categoria alla data di valutazione. Pertanto i due valori possono essere usati separatamente per dichiarare gli utili sul saldo in euro, ossia i risparmi (utili di classe 1), e gli utili sugli investimenti criptovalutari (utili di classe 2).
Richiedere il rendiconto annuale
Nel menu in alto nella sezione dedicata alla cronologia delle transazioni puoi selezionare l'opzione per esportare la cronologia e quindi richiedere un riepilogo. Al momento questa opzione è disponibile solo dal sito web di Bitvavo.
Basterà selezionare il riepilogo che si vuole scaricare e confermare l'esportazione.
Trading criptovalutario
I profitti dal trading criptovalutario rientrano in linea generale nel riquadro 3. Solo in alcuni casi (eccezionali) l'autorità fiscale neerlandese ritiene che siano profitti o redditi da attività d'impresa e quindi rientrino nel riquadro 1.